Il saggio analizza i modi e le forme in cui Laurence Sterne orchestra il suo studio della finitezza umana, presentata nel romanzo 'Tristram Shandy' fin dalle prime pagine che obbligano i lettori a confrontarsi con il tema indicibile della morte, come accettazione dell’inadeguatezza umana, incarnata dalla dimensione cervantesca del riso sterniano. Ma Sterne oscilla fra una nozione hobbesiana del riso come 'sudden glory' e quella shaftesburiana dell’umorismo benevolente. La posta in gioco è la consapevolezza del legame impercettibile fra individualismo egoista e socializzazione, che è una posta politica oltre che culturale. Il saggio attraversa e analizza le modalità elusive e paradossali con cui Sterne tratta la dimensione comica dell'uomo, ...